Il Vocabolario Atlante Multimediale della Sicilia (VAMS) è un progetto di ricerca e editoriale ideato e diretto da Vito Matranga e promosso dal Centro di studi filologici e linguistici siciliani.
L’ormai quasi quarantennale interesse dell’Atlante Linguistico della Sicilia (ALS) nei riguardi dei dialetti e, più generalmente, nei riguardi di tutte le varietà del repertorio linguistico siciliano ha consentito la raccolta di numerosi documenti orali di inestimabile valore sul piano linguistico e su quello etnografico, che confluiscono nell’Archivio delle Parlate Siciliane.
Pur attraverso le numerose pubblicazioni, distribuite nelle diverse collane editoriali del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, soltanto una piccola parte delle informazioni – linguistiche e etnografiche – contenute in questi documenti è stata, però, finora restituita alla comunità scientifica, e ancor meno alle comunità dei parlanti dai quali tali informazioni sono state rilevate. Per di più, le informazioni elaborate dai diversi ricercatori del gruppo di lavoro dell’ALS sono state restituite quasi esclusivamente in forma cartacea (a stampa). La documentazione orale costruita attraverso le numerose indagini sul campo è stata, dunque, giocoforza presentata esclusivamente nella sua trasposizione grafica.
La riconosciuta esigenza di restituire alla comunità scientifica e “al territorio” anche una parte, preventivamente elaborata e analizzata, della documentazione sonora e/o videografica pone oggi nuove sfide non soltanto tecnologiche. Del resto, anche la “semplice” possibilità di disporre della registrazione vocale ha determinato, un tempo, non poche nuove condizioni teorico-metodologiche, e perfino epistemologiche, delle scienze linguistiche, o almeno di quelle discipline che, come la geografia linguistica e la sociolinguistica, pongono le proprie fondamenta empiriche sulle informazioni raccolte attraverso le conversazioni con i parlanti e la loro osservazione.
Il progetto Vocabolario Atlante Multimediale della Sicilia (VAMS) – che coniuga la prospettiva lessicografica con quella geolinguistica secondo modelli già sperimentati all’interno dell’ALS – si propone di restituire, non soltanto alla comunità scientifica, gli aspetti più rilevanti della cultura dialettale siciliana (compresa quella relativa alle comunità alloglotte) attraverso l’accesso organizzato alle testimonianze orali, iconografiche e videografiche raccolte nel territorio.
Centrale è, dunque, in questa prospettiva, l’etnotesto (qui inteso come documento orale e rispettiva trascrizione), in almeno due diverse direttrici: la prima riguarda la modalità di recupero delle informazioni lessicali, intesa a evitare che le parole perdano, una volta lemmatizzate, ogni rapporto con il documento dal quale sono state tratte e nel quale continuano a vivere; la seconda è relativa a una più piena fruizione dei sistemi lessicali e culturali di volta in volta trattati, consentita da uno snello, ma meditato, apparato di informazioni evocate e pretese anche dall’etnotesto, nel quale la parola occorre ed è contestualizzata. Altrettanto fondamentale è, ovviamente, l’apparato cartografico a supporto delle considerazioni che interessano l’ordine diatopico delle dinamiche linguistico-culturali.