frascata

frascata

frascata f. (277 Gangi, 279 Castelb.), frascàtula (277 Gangi), frasquàtula (269 Isnello) pietanza a base di farina di frumento o di granoturco (277), cotta in acqua salata o nel brodo di verdure e condita con ciccioli (277), oppure cotta nel latte (277 ). A Gangi (277) è preparata anche con la farina di ceci.

◙ L’etimologia di frascatula (e frascata), ampiamente studiata da G. Ruffino (Varietas coquinaria. Metafore alimentari e reinterpretazioni paretimologiche. Alciuni (as)saggi siciliani, in Varietas delectat, herausgegeben von R. Bauer, H. Fröhlich und D. Kattenbusch, Gottfried Egert Verlag, Heidelberg 1993, pp. 157-68), resta non del tutto chiarita, pur essendo connesso probabilmente a frasca, ossia un ramoscello con le foglie, con il quale si suppone fosse rimestata (anche) la farinata.

In Sicilia, la voce è presente, con alcune varianti fonetiche, anche in alcune varietà di diverse altre aree: Fulgatore, Marsala e Vita (TP); Lercara Friddi (PA); Campobello di Licata, Canicattì, Favara, Grotte, Naro e Ravanusa (AG); Caltanissetta Serradifalco, Dèlia, Sommatino, e Riesi (CL); Leonforte, Pietraperzia, Sperlinga e Villarosa (EN); Castel di Lucio, Frazzanò, Mistretta e Patti (ME); Bronte, Linguaglossa, Paternò e San Cono (CT); Chiaramonte Gulfi, Modica, Monterosso Almo e Ragusa. Relativamente al suffisso -ata arriminata.