pipiḍḍa

pipiḍḍa

pipiḍḍa f. (272 Blufi ) pietanza destinata allo svezzamento dei bambini preparata con semola cotta nell’acqua salata e condita con olio. Anche sìmula.

◙ La pietanza sembra assumere, per metonimia, il nome dall’ingrediente primario usato per preparala: la pipiḍḍa  f., con cui si designa, particolarmente in varietà della Sicilia centrale e orientale (anche con le varienti pupiḍḍa, pupilla, pupida, pupidia), il ‘cruschello’ oppure la ‘semola’ e il ‘fior fiore della farina’. Etimologicamente sembra legato al lat. PUPILLA, dim. di PUPA ‘bambina, bambola’, che attraverso alcuni passaggi estensivi e figurativi può avere assunto il significato di *‘parte migliore, fior fiore (della farina)’, così come l’it. pupilla ‘iride’ (cosa di grande valore, preziosa) e pupillo nel significato estensivo di ‘protetto, favorito’.

Come nome della specifica pietanza, pipiḍḍa è stato riscontrato soltanto nella varietà madonita di Blufi.